Tribunale di Torino ha riconosciuto il diritto alla NASPI del lavoratore che dimessosi per giusta causa a cauda di un trasferimento della sede di lavoro ad oltre 50 km, non ritenendo necessario l'instaurazione di un giudizio volto a far accertare l'illegittimità del provvedimento datoriale.
In particolare, l'Inps aveva negato la NASPI al lavoratore, non essendo il rapporto cessato per risoluzione consensuale, come invece richiesto dal messaggio n. 369/2018.
Il Tribunale, al contrario, ha ritenuto illegittima la prassi dell'Inps, dovendo equipararsi le dimissioni per giusta causa alla risoluzione consensuale, in caso di trasferimento ad oltre 50 km di distanza, dovendo considerarsi, in entrambi i casi, il rapporto cessato per causa non imputabile al lavoratore e, dunque, involontariamente.
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