Il licenziamento disciplinare è giustificato dalla gravità e dalla reiterazione di condotte che non sono compatibili con gli obblighi contrattuali: lo ribadisce la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 172/2025.
Viene così confermato in via definitiva il licenziamento per giusta causa di un lavoratore a cui venivano addebitate condotte come la mancata comunicazione e giustificazione delle assenze lavorative e l’uso di falsi certificati medici, oltre che le offese verbali verso un collega.